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mercoledì 29 gennaio 2014

"Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze''

''Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze''

fino al 27 aprile 2014
Palazzo Pitti, Firenze
Palazzo Pitti Firenze
Palazzo Pitti Ph: Tiziana Fierli

ORARI 
Da martedì a domenica, ore 8,15-18,50
Chiusura: tutti i lunedì
La biglietteria chiude alle 18.05
Le operazioni di chiusura iniziano alle 18.30
BIGLIETTI 
Biglietto gratuito per i minori di 18 anni e per chi ne ha più di 65
Il biglietto è valido anche per l'ingresso alla Galleria d'Arte Moderna
In occasione della mostra Una volta nella vita (28-01-2014, 27-04-2014)
il prezzo del biglietto sarà € 13.00 (intero) e € 6,50 (ridotto)

PRENOTAZIONI PER LA VISITA
Firenze Musei, Tel: 055 294883
Costo della prenotazione: € 3,00

Per ulteriori informazioni e per maggiori dettagli consultate il sito web della mostra

133 opere, il meglio delle prime volte, proveniente da ben 33 enti cittadini è stato raccolto per questa mostra, "Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze'', aperta da oggi a Palazzo Pitti, nella Sala Bianca. Si tratta di volumi, documenti manoscritti e disegni, finalmente raccolti in un unica mostra. 
Una collezione davvero preziosa visto che alcuni pezzi provengono da enti che non avevano mai effettuato prestiti o che al momento non sono aperti al pubblico. Da pezzi curiosi, come l'atto di battesimo di Leonardo da Vinci al primo numero di Topolino del 1932, passando da un disegno di Raffaello, l’atto di concessione del re Luigi XI di Francia a Piero de’ Medici per inserire i gigli di Francia nello stemma della dinastia toscana, tre documenti d'archivio di Michelangelo, una lezione scritta di Galileo su "L'Inferno" di Dante e varie opere di grandi artisti come il Mantegna. 
La mostra "Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze'' è interessante anche per gli appassionati di autografi, visto che ci sono anche le firme di importanti personaggi tra cui Savonarola, Cosimo I de' Medici, Foscolo e Vieusseux.

Per ricordare la caducità di tesori come questi, l'esposizione si chiude mostrando le conseguenze patite dal patrimonio archivistico e librario fiorentino in occasione dell’alluvione del 1966 e della bomba di via dei Georgofili del 1993. Nella teca che chiude il percorso si vedono tre pezzi archivistici ancora alluvionati e un libro sventrato dall’ordigno. 
Un avvertimento a tutti per rammentare che il nostro fragile e immenso patrimonio culturale merita, non solo di essere ammirato, ma tutta la nostra attenzione.

martedì 21 gennaio 2014

L'alabastro di Volterra

L'alabastro è una lavorazione tipica di Volterra.
È una roccia reperibile in due varietà: 
Alabastro orientale o calcitico (carbonato di calcio)
Alabastro gessoso (solfato di calcio idrato).
Di aspetto cereo, può avere diverse colorazioni, la specie più pregiata è di colore bianco e si trova nelle zone di Pisa e Livorno.
È una pietra tenera, più facile da lavorare del marmo, il che permette di ottenere motivi ornamentali ricchi di dettagli. Ci sono numerose testimonianze di come, già ai tempi degli etruschi fosse impiegato per sarcofaghi, urne cinerarie e contenitori di profumi e unguenti.
Il suo uso poi decadde fino al 1600 quando venne riproposto per realizzare opere sia artistiche che d'arredamento
Nel secolo successivo, gli abili artigiani si fecero conoscere e la produzione di oggetti in alabastro iniziò la sua ascesa. Basti pensare che nel 1830 a Volterra c'erano circa 60 laboratori che lavoravano a pieno ritmo per esportare i preziosi manufatti nel mondo.
Come altre attività, anche la lavorazione di alabastro ha avuto alti e bassi. al momento il mercato non è così fiorente come tanti anni fa, anche se le poche botteghe artigiane rimaste nel centro storico continuano a produrre oggetti di squisita fattura.
La trasparenza della pietra permette anche la realizzazione di oggetti sorprendenti, addirittura delle lampade con tanto di paralume in alabastro!

Lampada in alabastro

Il poco conosciuto bucchero è una meraviglia!

Al 

Museo Etrusco Guarnacci
Via Don Giovanni Minzoni, 15
56048 Volterra Pisa
Telefono:0588 86347
Aperto tutte le mettine 9-11 e il martedì e giovedì pomeriggio 16.30-17.30

È possibile ammirare esempi di bucchero. Il bucchero è un tipo di ceramica nera, spesso fine e leggerissima, prodotta dagli etruschi per realizzare vasi. La sua caratteristica più evidente è proprio il colore monocromo nero.
Questa colorazione veniva ottenuta cuocendo gli oggetti, foggiati ed essiccati all'aria, in forni adatti a produrre un'atmosfera interna fortemente priva di ossigeno. In queste condizioni, grazie all'ossido ferrico dell'argilla che si trasformava in ossido ferroso, gli oggetti assumevano la particolarissima colorazione nera brillante.

Foto: en.wikipedia.com

Perché Volterra è diversa...

Volterra è nettamente diversa dalle altre città della Toscana
È più isolata, arroccata in cima a una collina a picco, le Balze, e il paesaggio è più selvaggio, più collinoso e più ventoso che quello del resto della regione. È pieno di ricordi del suo passato etrusco e romano ed è un buon punto di partenza per passeggiate a piedi e giri in auto.


Fra le lavorazioni caratteristiche della zona, la realizzazione artigianale di manufatti di alabastro e lo straordinario bucchero

giovedì 16 gennaio 2014

A Fucecchio San Valentino a lume di candela

Lume di candela e San Valentino è un'accoppiata vincente, un grande classico. Per il 2014, il Centro Commerciale Naturale di Fucecchiese sta studiando un'iniziativa da coniugare con la campagna “M’illumino di meno”. Le attività commerciali del centro spengeranno neon , faretti e insegne e saranno solo illuminate dalla luce delle candele.


Per adesso non si pensa a un orario di apertura prolungato, è pur sempre inverno e in molti saranno impegnati in cenette tête-à-tête e romantici dopocena. Sono allo studio comunque promozioni particolari per chi farà shopping nel giorno degli Innamorati. Il CCN dimostra ancora una volta di impegnarsi per inventare nuovi eventi in questi tempi di crisi. 

martedì 14 gennaio 2014

“Il potere dello sguardo” di Aurelio Amendola

Il potere dello sguardo
fino al 15 marzo 2014
Aperta da lunedì a domenica 8.15-13.50
ingresso 6,00 euro, ridotto 3,00 euro 
Firenze, Museo delle Cappelle Medicee 
055 238 8602 



Opere d'arte splendide e conosciute ritratte in vesti inedite, rielaborate da un altro artista. Sembra impossibile cogliere nuovi aspetti di alcune celebri sculture di Michelangelo, invece le fotografie del pistoiese Aurelio Amendola ci sorprendono.
La mostra “Il potere dello sguardo”, propone oltre 20 grandi fotografie in bianco e nero di Aurelio Amendola in cui le superbe opere risplendono e rinascono sotto una nuova luce.


Il18 febbraio 2014 ricorrono i 450 anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti che viene celebrato con questa esposizione degli scatti delle sculture della Sagrestia Nuova di San Lorenzo, del David e i dei Prigioni. Sono opere selezionate tratte dal volume “Michelangelo. La dotta mano” pubblicato da FMR.



Il percorso espositivo è diviso in un primo gruppo di 15 immagini nella parte centrale della Cripta delle Cappelle Medicee e in un secondo che è costituito da quattro bellissimi scorci del David collocato nella tribunetta di destra, presso le sepolture di Cosimo I° de’ Medici e di alcuni suoi familiari, per finire la terza sezione consiste in due fotografie dei Prigioni, disposte nella tribunetta opposta, dove riposano Ferdinando I° e famiglia, più altre immagini.
N.d.A Le foto che accompagnano questo post sono di Aurelio Amendola