Nel capitolo II de Vita nuova (Vita nova), Dante descrive così il primo incontro con Beatrice Portinari, che diventerà sua musa eletta:
"era vestita di nobilissimo colore, umile e onesto, sanguigno, cinta e ornata a la guisa che la sua giovanissima etade si convenia".
Infatti, contrariamente a quanto si potrebbe evincere da quadri e cartoline, Dante e Beatrice non erano adulti quando si incontrarono, e nemmeno teen egers. Dante aveva nove anni e nove mesi e Beatrice nove anni e tre mesi!
Secondo gli usi del tempo Dante, per non compromettere Beatrice, finge di corteggiare altre donne (donne dello "schermo", per confondere le acque) e dedica a loro i suoi componimenti. Beatrice fraintende il comportamento del Poeta e non gli concede più il suo saluto.
"tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand’ella altrui saluta, ch’ogne lingua deven tremando muta, e li occhi no l’ardiscon di guardare. Ella si va, sentendosi laudare, benignamente d’umiltà vestuta; e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare. Mostrasi sì piacente a chi la mira, che dà per li occhi una dolcezza al core, che ’ntender no la può chi no la prova: e par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d’amore, che va dicendo a l’anima: Sospira".
Oggi, sabato 15 febbraio alle ore 17.30, presso il Museo Casa di Dante, parte un ciclo di letture dell'opera "Vita Nova" a cura di Erminia Zampano.
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